mercoledì 30 aprile 2025

Comunicato sindacale Ericsson Italia

In data odierna si è svolto il primo incontro per la procedura di licenziamento tra i rappresentanti di Ericsson Italia, assistita da Unindustria, le Segreterie nazionali di SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL e le RSU dei vari siti produttivi.

La procedura di riduzione del personale, avviata lo scorso 7 aprile, interessa un totale 132 di lavoratrici e lavoratori ( 109 impiegati/quadri e 23 dirigenti) distribuiti tra le sedi di Genova, Milano, Napoli, Pagani, Roma.

L’azienda ha ribadito nel corso dell’incontro le motivazioni che hanno generato la dichiarazione di esuberi previsti, dichiarando la volontà di voler condividere con il Sindacato un percorso che porti alla chiusura della procedura con la sottoscrizione di un accordo di non opposizione al licenziamento a fronte di un incentivo all’esodo.

Le OO.SS., così come sempre fatto in passato, hanno specificato che la propria disponibilità ad un percorso che scongiuri soluzioni traumatica non è mancata e non mancherà, ma tenendo in debita considerazione quanto avvenuto in Ericsson al termine dello scorso accordo.

Nel 2024 Ericsson Italia ha condiviso un percorso di gestione non traumatica delle eccedenze con accordi sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali che si è concluso con oltre 100 uscite volontarie a fronte di un’incentivazione all’esodo. A partire dal 2025, però, Ericsson ha avviato e chiuso in modo drammatico una procedura di licenziamento su Genova che ha visto perdere l’occupazione a 8 lavoratrici e lavoratori e licenziandone successivamente altri 4 individualmente per motivi economici.

Le scriventi Segreterie nazionali non sono disponibili alla condivisione di un percorso che continua a contrarre i soli costi e in particolare il costo del lavoro senza possibili alternative di sviluppo ma soprattutto non preveda garanzie anche successive. In assenza di impegni chiari da parte di Ericsson Italia, che evitino ulteriori iniziative aziendali, SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL metteranno in campo le azioni necessarie a sostegno delle proprie rivendicazioni.

Le OO.SS. confermano la loro indisponibilità, in mancanza di un cambio passo da parte aziendale ad ulteriori confronti di merito, in questa prima fase di procedura.

Roma, 30 aprile 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL


martedì 29 aprile 2025

Incontro Ministeri Made In Italy e Lavoro Settore Telecomunicazioni

In data odierna, presso il Mimit, si è svolto l’incontro per discutere delle misure a sostegno del settore delle Telecomunicazioni, tra i rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero del Lavoro, le Segreterie Nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil ed i vertici di Asstel, l’associazione datoriale che rappresenta le aziende del comparto.

La riunione convocata e presieduta dai titolari dei rispettivi dicasteri, i Ministri Urso e Calderone, rappresenta il prosieguo del confronto sui temi legati alla crisi del comparto delle TLC.

Il Ministro Urso ha annunciato un pacchetto di interventi per un ammontare di 629 milioni di Euro, che rappresentano la prima significativa parte di un sempre più organico piano di interventi per garantire lo sviluppo del settore, favorendo la transizione digitale nel Paese.

Le misure avranno al centro del proprio intervento il cablaggio verticale per i cittadini, ricerca e sviluppo per le imprese, la digitalizzazione delle infrastrutture comunali.

Sostegno ai costi per investimento in cloud e cybersecurity, broadcasting, data center e cavi sottomarini. Il Ministero del Lavoro, invece, ha annunciato che il Ccnl delle Telecomunicazioni sarà il contratto di riferimento per le attività di customer care, attraverso la pubblicazione di una nota che indica il contratto, firmato da Slc-Cgil FistelCisl Uilcom-Uil con Asstel, quale Ccnl da applicare alle lavoratrici ed ai lavoratori che si occupano di gestire l'assistenza telefonica attraverso canali telefonici o digitali.

Il Ccnl TLC si conferma il contratto di riferimento, in quanto sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente e maggiormente rappresentative del comparto Crm/Bpo.

In riferimento alle misure di ammortizzatori sociali a favore del settore, il Ministero si è impegnato a individuare risorse per rifinanziare il contratto di espansione, considerata la forte rivendicazione delle parti sociali, riconoscendo il valore dello strumento per affrontare la crisi derivante dalla sempre maggiore presenza di dispositivi digitali nella organizzazione del lavoro.

Il Ministero del Lavoro ha inoltre comunicato che è pronto il decreto che scorporerà le risorse residuali del Fondo Integrativo Salariale, antecedente alla costituzione del Fondo bilaterale delle Telecomunicazioni, destinandole al Fondo stesso. Si tratta di a 17,9 milioni di Euro che confluiranno nel FbdS a sostegno delle crisi del settore. Asstel, nel suo intervento, ha dichiarato apprezzamento sulle iniziative messe in campo dai due Ministeri, auspicando che queste misure possano rappresentare l'inizio di un percorso proficuo che possa rilanciare il settore, facendo ritornare il comparto delle telecomunicazioni italiane leader nel mondo.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, fermo restando la valutazione sui singoli provvedimenti, esprimono soddisfazione per le misure annunciate. In particolare per le iniziative proposte dal Ministero del Lavoro che agevolano ed aiutano la gestione delle eccedenze ed il ricambio generazionale.

Il riconoscimento della centralità del CCNL TLC per i crm/bpo, da parte del Ministero del Lavoro, è fondamentale per la tenuta del settore.

In relazione al pacchetto di misure economiche proposte dal Mimit, si prende atto dell'impegno importante assunto dal dicastero, anche in considerazione delle ingenti risorse, che dovranno essere gestite da aziende virtuose e che applichino i contratti di riferimento e sottoscritti dalle organizzazioni confederali, evitando di fatto fenomenologie di dumping e la tutela sulla sicurezza.

In relazione alle tempistiche del rinnovo del Ccnl Tlc, fermo restando che il tavolo di confronto non è in sede ministeriale e considerate anche le importanti iniziative, sia giuridiche che economiche, messe in campo dal Governo a sostegno del settore, il silenzio di Asstel, nonostante le continue sollecitazioni sindacali, non è sicuramente un segnale positivo per la ripresa immediata del confronto.

Ora non ci sono più alibi per il rinnovo del Ccnl delle Telecomunicazioni, oramai scaduto da oltre 2 anni; lo chiedono le lavoratrici ed i lavoratori del comparto che hanno scioperato il 31 marzo 2025.

In mancanza di risposte, nel breve termine, le Segreterie Nazionali proseguiranno e rilanceranno la mobilitazione dell’intero settore, riaprendo le procedure di raffreddamento per il rinnovo del Ccnl.

Roma, 24 aprile 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM-UIL


martedì 22 aprile 2025

Comunicato stampa FISTel-CISL - incontro al MIMIT

Nei prossimi giorni, il sindacato confederale avrà due importanti appuntamenti per il settore delle Tlc. Il 23 aprile al Ministero del Lavoro discuteremo della questione contratto di riferimento per il settore delle TLC che interessa in particolare i CRM-BPO. Alcune aziende dei CRM/BPO hanno fatto una fuga in avanti sottoscrivendo un contratto "pirata" con Anpit e Cisal che taglia i diritti ed il salario dei lavoratori.

Il 24 aprile, invece al Mimit ci confronteremo a tutto tondo sul settore delle Telco, tenendo conto del fatto che da oltre 2 anni non viene rinnovato il contratto di settore.

Come Fistel Cisl Nazionale riteniamo non più rinviabile una seria discussione con il Governo sulle politiche industriali per il settore delle Tlc.

In questi anni, i grandi committenti hanno investito svariati miliardi nelle frequenze, nonostante la forte perdita di ricavi nel settore, e con gli over the top che hanno approfittato di questa situazione senza investire un solo centesimo.

Altro tema chiave a nostro giudizio, è quello di una seria politica energetica per il settore, basti pensare che Tim è la seconda azienda energivora nel nostro Paese.

Alle lavoratrici ed ai lavoratori viene richiesto maggiore professionalità e continua riqualificazione professionale, ma tutto questo si deve sposare con una radicale modifica degli ammortizzatori sociali, che devono andare nella direzione di una costante e continua formazione lungo tutto l'arco di vita lavorativa delle persone.

Oltre due anni di ritardo vanno pesantemente ad inficiare sul potere di acquisto delle persone, quindi a partire dal 24 aprile ci aspettiamo una svolta, a seguito dell'incontro con il Governo, da parte delle aziende per produrre uno scatto decisivo nella trattativa del rinnovo contrattuale.

Roma, 22 Aprile 2025

La Segreteria Nazionale Fistel Cisl


lunedì 7 aprile 2025

Procedura di licenziamento collettivo

Oggi 7 aprile 2025 l'azienda ha aperto l'ennesima procedura di licenziamento collettivo.
Il documento è consultabile QUI.

venerdì 4 aprile 2025

Lo sciopero delle TLC del 31 marzo è stato un successo, ora si riapra la trattativa!

Decine di presidi in tutta Italia ampiamente partecipati. Buona adesione media allo sciopero con punte, soprattutto nei customer in outsourcing, di adesioni ottime.

Il giudizio delle lavoratrici e dei lavoratori è netto: basta ricatti, le aziende si mettano l’anima in pace e rinnovino un contratto scaduto da due anni e mezzo e ormai prossimo alla ulteriore scadenza.

Se qualcuno pensa di tenere in ostaggio il salario dei lavoratori nel rapporto con il Governo sta di fatto offendendo la professionalità di migliaia di donne e uomini che ogni giorno con la loro abnegazione stanno operando in aziende i cui gruppi dirigenti non sempre hanno brillato per lungimiranza e visione industriale, senza peraltro sortire alcun effetto concreto in termini di politiche industriali pubbliche per un settore strategico. Del resto di cosa si stupiscono? Dopo aver per anni negato la crisi del settore, salvo poi chiedere in ordine sparso qualche provvedimento ad hoc a seconda delle convenienze delle singole aziende, oggi scoprono improvvisamente ciò che il Sindacato confederale ha denunciato da anni. Per non parlare dell’incoerenza di alcune richieste: si può chiedere un meccanismo legislativo di adeguamento delle tariffe di un mercato per lo più libero e poi continuare a scegliere di proporre tariffe a 5.90 euro al mese?

Oggi paghiamo il costo di aver scelto da tempo di abbandonare una qualsivoglia strategia industriale di sviluppo. Si dice sempre più spesso che i dati sono l'oro nero del XXI secolo. Ebbene, le aziende di questo settore dovrebbero essere le “trivelle” e gli “oleodotti” che gestiscono questo “petrolio”, invece, per risollevare fatturati sempre più in affanno, hanno scelto di commercializzare di tutto, banalizzando ogni giorno di più il proprio potenziale tecnologico che dovrebbe farne le protagoniste della transizione digitale.

Il prossimo 24 aprile al tavolo ministeriale noi continueremo a chiedere provvedimenti urgenti a tutela del lavoro (es. il rifinanziamento dei contratti di espansione per favorire il ricambio generazionale ed il remix delle competenze professionali, il finanziamento del Fondo di solidarietà di settore per gestire la transizione e le ristrutturazioni, il riconoscimento del contratto delle TLC come argine a quelli in dumping sottoscritti da associazioni che non rappresentano il settore e riportano il mondo dei CRM indietro nel tempo) e ad incalzare il Governo sulle politiche industriali per il settore.

Ma con altrettanta nettezza diciamo che il confronto col Governo non ha nulla a che vedere con la trattativa per il rinnovo del contratto. Dopo lo sciopero del 31 marzo chiediamo con forza che venga riconvocato il tavolo delle trattative. Non lasceremo che la dignità professionale di 150.000 lavoratrici e lavoratori venga tenuta in ostaggio da chicchessia. Siamo pronti a continuare la mobilitazione fino all’ottenimento di ciò che ci spetta: un rinnovo contrattuale giusto che rimetta i salari del settore in linea con il costo della vita e con l’importanza di questo comparto per lo sviluppo tecnologico del Paese.

Roma, 4 aprile 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

martedì 1 aprile 2025

Sciopero mancato rinnovo CCNL TLC. Adesioni oltre il 70%

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil: senza una pronta convocazione per discutere di aumenti salariali, le iniziative di oggi saranno l’inizio di un percorso di mobilitazione ancor più ampio

Da oltre 20 piazze italiane, lungo tutta la nazione, è emersa con forza la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori del settore delle Telecomunicazioni per il fortissimo ritardo per il rinnovo del CCNL.

Il contratto collettivo nazionale, scaduto lo scorso 31 dicembre 2022, è fermo a causa della volontà delle controparti datoriali di affrontare concretamente i temi economici. Il confronto, che ha registrato notevoli passi in avanti e diverse sintesi condivise sui temi normativi e dell’organizzazione del lavoro, ha subito un brusco stop quando doveva entrare nel merito degli aumenti salariali. La rivendicazione nella piattaforma sindacale è chiara: 260 euro! Una cifra congrua, in linea con gli andamenti inflattivi del triennio di vigenza, che ha l’obiettivo di ripristinare il potere di acquisto perduto in questi anni per effetto di fenomeni che hanno visto l’inflazione crescere ben oltre ogni previsione.

Dalle piazze di Torino, Milano, Trento, Padova, Trieste, Bologna, Genova, Firenze, Perugia, Roma, L’Aquila, Ancona, Bari, Napoli, Potenza, Cosenza, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Cagliari, con un’adesione che supera il 70%, migliaia di manifestanti hanno chiesto a gran voce il rinnovo del contratto. Lavoratrici e lavoratori delle grandi Telco, delle aziende della Rete, del mondo dell’IT e dell’ICT, del comparto del Crm/Bpo, un comparto variegato, quellO in cui viene applicato il contratto delle Telecomunicazioni, che conta una forza lavoro complessiva di circa 150 mila addettI.

Il settore delle Telecomunicazioni vive una profonda crisi da oltre un decennio e non per assenza di domanda, anzi la digitalizzazione e il sempre maggior utilizzo delle nuove tecnologie hanno generato una grande domanda di connettività per la movimentazione di dati. Quegli stessi dati che vanno gestiti, protetti, conservati generano lavoro e occupazione. Eppure, a causa dell’assenza di politiche industriali a difesa e rilancio del settore di tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni, e management aziendali miopi e incapaci di generare ricavi e valore da un settore strategico ed in forte crescita, il settore delle telecomunicazioni perde oltre 1 miliardo di ricavi l’anno da circa un decennio.

Non possono essere i diritti ed il salario di lavoratori che, anche in piena emergenza sanitaria hanno garantito il diritto alla connettività all’intera popolazione, a pagare il prezzo di una politica poco lungimirante e di gestioni manageriali fallimentari.

In assenza di un cambio di rotta nel confronto per il rinnovo del CCNL, senza una pronta risposta ai temi salariali posti dal sindacato, lo sciopero e le manifestazioni di oggi saranno solo l’inizio di un lungo percorso di mobilitazione.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil ringraziano le migliaia di lavoratrici che hanno aderito alla giornata di sciopero indetta per oggi, e ancor di più chi, con la propria presenza e voce, ha animato e sostenuto la protesta a sostegno del rinnovo del CCNL, per richiedere con forza regole che mettano in sicurezza il comparto e politiche che rilancino un settore strategico per l’intero sistema paese.

Roma, 31 marzo 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL