giovedì 26 marzo 2020

Sintesi su congedi parentali e permessi 104

Pubblichiamo un documento che sintetizza i chiarimenti dati da INPS in merito ai congedi parentali e ai permessi legge 104 in seguito ai provvedimenti governativi degli scorsi giorni.
Il documento è scaricabile QUI

mercoledì 25 marzo 2020

Riferimenti CAF CISL e patronato INAS


I servizi CAF e patronato INAS CISL sono disponibili anche se con restrizioni dovute alla lotta al contagio da coronavirus.
Oltre ai contatti della locandina, il CAF è disponibile anche all'email cebroma@cafcisl.it

mercoledì 18 marzo 2020

Gestione Emergenza COVID19. Gruppo Ericsson così non va!!!

L’esplosione dell’emergenza dettata dalla diffusione del Virus Covid-19 ci ha portato ad una situazione inaspettata, in un contesto complicato, dove tutti manifestano difficoltà nell’affrontare questa, quanto mai imprevedibile, circostanza.
Qualunque cosa si provi a fare potrebbe non essere quella definitivamente giusta, e per questo ci si appella continuamente al buon senso ed al rispetto delle disposizioni che arrivano dal DPCM frutto e sintesi delle indicazioni dell’OMS.
E allora chiediamo ad Ericsson di avere buon senso, di attivarlo o di ritrovarlo se lo ha smarrito nell’emergenza.
Andiamo per ordine.
Le Segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, alla luce di questa improvvisa emergenza avevano rivolto un accorato appello al Gruppo Ericsson, chiedendo di congelare/sospendere la procedura di licenziamento per l’azienda EXI, fornendo la piena e completa disponibilità, in modo responsabile, ad incontrarsi per affrontare una discussione serena, ad emergenza terminata. L’azienda ha esclusivamente posticipato la data di incontro, precedentemente fissata al 20 di Marzo, a dopo il 4 Aprile, senza congelare o sospendere la procedura.
Ci ha pensato l’art.46 del Decreto, appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, a sospendere per 60 giorni la procedura di licenziamento in corso. Non sarebbe stato un gesto di buon senso ascoltare l’appello del Sindacato? Invece ci ha pensato il Governo a imporlo!
Ma nulla di nuovo, questa azienda da anni dimostra che preferisce non ascoltare il Sindacato confederale, ma operare unilateralmente per poi perdere le cause in Tribunale!
Il Sindacato confederale aveva chiesto nei giorni scorsi, alla luce dell’importante sforzo mostrato dall’azienda di remotizzare ogni attività possibile attraverso un uso larghissimo dello SmartWorking, di limitare gli spostamenti dei tecnici esterni alle sole emergenze e per interventi di pubblica utilità, favorendo lo smaltimento degli istituti contrattuali.
Cosa fa il gruppo Ericsson? Pianifica ferie forzatamente alle persone in Smart Working, e continua a far operare i tecnici esterni anche per attività futili e che sicuramente non sono di comprovato interesse pubblico. Questo non è assolutamente in linea con quanto indicato dalle disposizioni!
Nel rispetto di quanto previsto dal Protocollo sottoscritto il 14 Marzo tra Cgil, Cisl, Uil e parti datoriali (ivi compresa Confindustria a cui il gruppo Ericsson ci risulta iscritta), le Segreterie nazionali hanno chiesto a tutte le aziende del settore, specie quelle a rete, di condividere un accordo nazionale che regolamenti una cabina di regia e la costituzione di comitati di sito produttivo, per gestire l’emergenza Covid19 nel migliore dei modi e secondo le indicazioni previste dai vari DPCM che si sono susseguiti in questi giorni. Ma anche su questo il Gruppo Ericsson ha fatto orecchie da mercante…
Le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil invitano pertanto l’intero Gruppo Ericsson ad affrontare questa difficile fase con maggiore senso di responsabilità evitando il perseguire spasmodico di efficientamento e redditività.
Buon senso, buon senso, buon senso!!!

Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

martedì 17 marzo 2020

Comunicato per le aziende che operano in appalto sulle Reti TLC - Interventi tecnici esterni

La situazione causata dal Covid-‐19 sta determinando purtroppo un aumento delle persone contagiate su tutto il territorio nazionale, il mondo del lavoro cerca di mantenere in piedi le attività produttive, del Paese, condividendo un accordo tra le parti sociali, i datori di lavoro ed il Governo che fa della salute delle lavoratrici e lavoratori il proprio caposaldo.
Dalle puntuali verifiche fatte con i territori, riteniamo che alcune aziende stiano operando non in linea con le prescrizioni previste dai DPCM, anche se non si tratta di un fenomeno globale ma a macchia di leopardo che però tende ad allargarsi sempre di più, le scriventi segreterie nazionali non sono disposte ad accettare alcuna, anche “locale”, violazione di quanto stabilito e previsto nel “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”
Come OO.SS. a fronte di questa situazione e dello stato generale del Paese di piena emergenza, non abbiamo alcuna intenzione di lasciare al “CAPO” di turno di scaricare questo tipo di gestione e le relative pressioni quotidiane sui tecnici che operano in appalto sulle reti di telecomunicazioni.
Siamo in presenza di alcuni responsabili che sembrano vivere una realtà fuori dal contesto emergenziale che ci circonda!!!
Inutile che le aziende emanino informative e disposizioni generali in linea con le procedure previste dal DPCM, e poi qualche responsabile territoriale dia chiare indicazioni contrastanti con quanto previsto dalle direttive governative e da quanto dichiarato e ribadito dall’azienda stessa.
Comprendiamo che, seppur nelle attuali difficoltà, le aziende dell’impiantistica di rete sono chiamate a dare il loro contributo nel garantire un servizio di Tlc, di pubblica utilità.
Allo stesso tempo però, nel garantire questo, pretendiamo una gestione la più possibile coerente con quanto sta accadendo nel Paese, dove il monito principale del Governo è stare a casa, evitare i contatti e proteggersi. Quindi pur mantenendo i livelli di servizio “dettati dalla emergenza” si richiede di privilegiare gli interventi presso i presidi sanitari, le forze dell’ordine e le istituzioni.
Per intervenire dai clienti, ribadiamo che le lavoratrici e lavoratori devono essere dotati di tutti i Dpi previsti dal Ministero della Sanità (sappiamo che ci sono grosse difficoltà a reperirli), quindi sarà il lavoratore che caso per caso deciderà in base alla sua insindacabile valutazione (e non a quella di modelli preordinati) se la condizione nella quale si trova, garantisce le distanze e le misure di sicurezza previste, e contestualmente decidere il da farsi.
Nel frattempo se non vi sono tutte le condizioni necessarie e ribadite nel nostro comunicato riteniamo che le attività da effettuare dal cliente, in assenza dei presupposti necessari, vadano totalmente sospese!

Roma, 16 marzo 2020

Le segreterie Nazionali
SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL

giovedì 5 marzo 2020

Coronavirus: Garante Privacy, no a iniziative "fai da te" nella raccolta dei dati

L’Ufficio sta ricevendo numerosi quesiti da parte di soggetti pubblici e privati in merito alla possibilità di raccogliere, all’atto della registrazione di visitatori e utenti, informazioni circa la presenza di sintomi da Coronavirus e notizie sugli ultimi spostamenti, come misura di prevenzione dal contagio. Analogamente, datori di lavoro pubblici e privati hanno chiesto al Garante la possibilità di acquisire una “autodichiarazione” da parte dei dipendenti in ordine all’assenza di sintomi influenzali, e vicende relative alla sfera privata.
Al riguardo, si segnala che la normativa d’urgenza adottata nelle ultime settimane prevede che chiunque negli ultimi 14 gg abbia soggiornato nelle zone a rischio epidemiologico, nonché nei comuni individuati dalle più recenti disposizioni normative, debba comunicarlo alla azienda sanitaria territoriale, anche per il tramite del medico di base, che provvederà agli accertamenti previsti come, ad esempio, l’isolamento fiduciario.
I datori di lavoro devono invece astenersi dal raccogliere, a priori e in modo sistematico e generalizzato, anche attraverso specifiche richieste al singolo lavoratore o indagini non consentite, informazioni sulla presenza di eventuali sintomi influenzali del lavoratore e dei suoi contatti più stretti o comunque rientranti nella sfera extra lavorativa.
La finalità di prevenzione dalla diffusione del Coronavirus deve infatti essere svolta da soggetti che istituzionalmente esercitano queste funzioni in modo qualificato.
L’accertamento e la raccolta di informazioni relative ai sintomi tipici del Coronavirus e alle informazioni sui recenti spostamenti di ogni individuo spettano agli operatori sanitari e al sistema attivato dalla protezione civile, che sono gli organi deputati a garantire il rispetto delle regole di sanità pubblica recentemente adottate.
Resta fermo l’obbligo del lavoratore di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Al riguardo, il Ministro per la pubblica amministrazione ha recentemente fornito indicazioni operative circa l’obbligo per il dipendente pubblico e per chi opera a vario titolo presso la P.A. di segnalare all’amministrazione di provenire da un’area a rischio. In tale quadro il datore di lavoro può invitare i propri dipendenti a fare, ove necessario, tali comunicazioni agevolando le modalità di inoltro delle stesse, anche  predisponendo canali dedicati; permangono altresì i compiti del datore di lavoro relativi alla necessità di comunicare agli organi preposti l’eventuale variazione del rischio “biologico” derivante dal Coronavirus per la salute sul posto di lavoro e gli altri adempimenti connessi alla sorveglianza sanitaria sui lavoratori per il tramite del medico competente, come, ad esempio, la possibilità di sottoporre a una visita straordinaria i lavoratori più esposti.
Nel caso in cui, nel corso dell’attività lavorativa, il dipendente che svolge mansioni a contatto con il pubblico (es. URP, prestazioni allo sportello) venga in relazione con un caso sospetto di Coronavirus, lo stesso, anche tramite il datore di lavoro, provvederà a comunicare la circostanza ai servizi sanitari competenti e ad attenersi alle indicazioni di prevenzione fornite dagli operatori sanitari interpellati.
Le autorità competenti hanno, inoltre, già previsto le misure di prevenzione generale alle quali ciascun titolare dovrà attenersi per assicurare l’accesso dei visitatori a tutti i locali aperti al pubblico nel rispetto delle disposizioni d’urgenza adottate.
Pertanto, il Garante, accogliendo l’invito delle istituzioni competenti a un necessario coordinamento sul territorio nazionale delle misure in materia di Coronavirus, invita tutti i titolari del trattamento ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della salute e  dalle istituzioni competenti per la prevenzione della diffusione del Coronavirus, senza effettuare iniziative autonome che prevedano la raccolta di dati anche sulla salute di utenti e lavoratori che non siano normativamente previste o disposte dagli organi competenti.
La circolare originale è disponibile QUI

mercoledì 4 marzo 2020

Richiesta di incontro per approfondimento firma dichiarazioni

C’è giunta notizia che diversi colleghi hanno ricevuto la richiesta di firmare delle dichiarazioni quale prerequisito obbligatorio per poter accedere al sito del cliente, o per poter lavorare su determinate commesse. Tali richieste hanno origine dai clienti e vengono girate ed avallate dai loro responsabili.
Richiediamo pertanto un incontro urgente per approfondire e discutere quanto sopra.

RSU Ericsson Roma

Comunicato solidale per i colleghi EXI

Manifestiamo la nostra solidarietà nei confronti di EXI coinvolta in una procedura di licenziamento  che l’azienda ha aperto il 27 febbraio u.s. per 235 su 456 colleghi.
Anche questa volta, l’azienda non ha voluto avvalersi di qualsiasi altro strumento di solidarietà e non si è creata scrupoli per quei dipendenti che saranno coinvolti con un danno personale e professionale di non poco conto (famiglie monoreddito, figli a carico ecc).
Facciamo presente che a tutt’oggi ci sono colleghi TEI che sono distaccati in EXI, in particolare alcuni reintegrati, nonostante la crisi dichiarata dall’azienda
L’azienda ancora oggi mostra la sua indifferenza nei confronti dei lavoratori e dei loro rappresentanti “schivando” tutti i tavoli, onde evitare di trovare un accordo che possa arginare danni, che ad esempio una procedura cosi massiva può causare.
Speriamo che l’azienda, in questo caso, possa ricredersi e fare un passo indietro, trovando un accordo con le RSU e le strutture territoriali e nazionali che possa mitigare questa “spada di Damocle” che pende sulla testa dei dipendenti EXI.


RSU Ericsson Roma