Si avvicina la fine della procedura di mobilità, ma nelle mani del boia, la
scure Ericsson sembra ancora assetata del sacrificio di altri 121 lavoratori.
In azienda si vive nell'ansia del domani, qualcuno non riesce a nascondere
la propria preoccupazione, altri scherzano per esorcizzare il peggio; poi ci
sono gli indifferenti che devono ancora capire che è finito il tempo di
rimanere in disparte, e a volte ti imbatti anche con la stupidità di un line
manager la cui fungibilità umana e manageriale è pari a "-6".
La fungibilità..., quella lavorativa che per i criteri aziendali va da -6 a
45, sembra che sia la chiave del licenziamento e nel corso del tempo, i non
graditi alla corte per qual si voglia motivo, ad arte vengono resi "non
fungibili" al processo produttivo Ericsson. Tante volte abbiamo visto
mettere da parte i nostri colleghi per convincerli ad abbandonare il posto di
lavoro, oppure di vedere personale quadro messo in disparte per poi essere
demansionato e messo a fare lavoro a turni, turni di lavoro che tra l'altro non
sono stati mai concordati con la RSU. Chi non ricorda le sollecitazioni di alcuni
line manager che prospettando l'incentivo aziendale per andare via, offrivano
come alternativa al licenziamento il lavoro in posti pericolosi come la Libia?
Abbiamo visto disertare accordi sottoscritti dall'azienda con il sindacato per
la riqualificazione e la ricollocazione del personale, personale che poi alla
fine, guarda caso, è stato licenziato.
Ma come mai i lavoratori Ericsson italiani che lavorativamente parlando sono
più svegli ed elastici di tutti gli altri lavoratori della Corporate, non sono
più fungibili al processo produttivo Ericsson? Come mai la grande Ericsson non
riesce più a vincere una gara e quando si perdono commesse si continua a
valorizzare il management con un parametro di giudizio ispirato a
Cettolaqualunque? Tutto questo per noi non è plausibile, altre logiche invece
devono esserci per questi licenziamenti mascherati dalla procedura di mobilità.
Le Segreterie Nazionali Slc, Fistel e Uilcom ancora una volta hanno chiesto
a Ericsson (vedi
lettera) di gestire differentemente questa vicenda, e
rimettiamo a Ericsson la grave responsabiltà di essere rimasta sorda alle mille
sollecitazioni fatte dal Sindacato e dal nostro Governo, e alle proposte di
aiuto messe a disposizione dalle nostre Regioni.
Per conoscenza vi alleghiamo il link del Question Time del Parlamento del
13/09/2017 dove il ministro Quaranta ha interrogato Poletti sulla vicenda
Ericsson. L'intervento è più concentrato sulla ricerca e sviluppo di Genova
perché il ministro Quaranta è di quelle parti, ma viene comunque affrontata la
vicenda Ericsson nel suo complesso.
I lavoratori licenziati sulla sede di Roma lo scorso 21 luglio sono stati 91 su 153 dichiarati in procedura. A Ericsson manca ancora qualche numeretto per raggiungere i suoi obbiettivi, e siccome è nello stile aziendale mandare lettere di venerdì sera, teniamoci pronti il lunedì mattina per dare la nostra risposta.
RSU Ericsson Roma