mercoledì 26 marzo 2025

Comunicato piano industriale Ericsson 2025

In data odierna si è svolto l’incontro di informativa annuale, in coerenza con quanto previsto dall’art.1 lett. B del CCNL Telecomunicazioni, tra i vertici dell’azienda Ericsson, le Segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, le RSU dei vari siti produttivi di Ericsson.

L’amministratore delegato Andrea Missori ha presentato un quadro ampio e dettagliato della situazione aziendale in termini di fatturato, investimenti e personale occupato, specifico per ogni area geografica a livello global. Successivamente ha mostrato gli andamenti di Ericsson, all’interno del mercato, anche in confronto ai vari competitor, sia a livello europeo che con maggior dettaglio per quel che riguarda l’Italia.

Il mercato italiano del radiomobile, settore in cui Ericsson concentra i propri ricavi, risulta essere oltremodo competitivo e con i prezzi dei servizi telefonici mobili tra i più bassi dell’area europea. Questo scenario ha determinato riduzione degli investimenti e contrazione dei ricavi per le maggiori Telco, generando a cascata una riduzione per tutto il settore delle telecomunicazioni, anche e soprattutto nelle aree di business in cui opera Ericsson. Questa contrazione del fatturato e dei ricavi ha comportato, negli anni, una riduzione del numero di addetti in Italia, che oggi conta 1902 dipendenti. La previsione di ulteriore calo prevista per il 2025 genera, secondo le stime aziendali, delle eccedenze pari a 170 impiegati sul territorio nazionale che l’azienda auspica possano essere gestite in accordo con il sindacato attraverso un accordo che preveda un sistema di incentivazioni all’esodo.

Infine, in relazione ad alcune dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa, circa ingenti incentivi statali in favore di Ericsson, l’amministratore delegato ha ribadito che Ericsson non ha avuto alcuna agevolazione e aiuto di stato, anzi risulta essere esclusa dal credito di imposta ed in relazione all’ammortizzatore sociale sottoscritto nel 2014 per scongiurare licenziamenti, l’INPS ha richiesta la restituzione di 9 milioni di euro.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni nell’apprezzare la puntuale e dettagliata informativa aziendale fornita, pur condividendo buona parte dell’analisi aziendale sulle dinamiche del mercato delle telecomunicazioni, hanno contrastato con forza il modus operandi aziendale, anche a seguito dei recenti avvenimenti. Non si può dichiarare la volontà di voler condividere percorsi contrattati con il sindacato per la gestione delle eccedenze, e poi procedere con 8 licenziamenti collettivi su Genova e 4 licenziamenti individuali su Roma e Milano. Anche nel 2024, al termine della ennesima dichiarazione di esuberi era stato raggiunto un accordo che prevedeva esclusivamente la adesione volontaria all’incentivazione all’esodo, eppure Ericsson ha proceduto a licenziamenti coatti, scaduto l’accordo firmato con il sindacato. Che senso avrebbe gestire in maniera non traumatica le 170 eccedenze, oggi, se poi Ericsson dovesse comunque procedere a licenziamenti coatti, al termine delle tempistiche previste dall’accordo sindacale?

Non si meravigli e infastidisca Ericsson se qualche organo di stampa condanna con forza il suo modus operandi o se qualche istituzione la richiama a responsabilità. Non è sbandierando premi sul “benessere” all’interno dell’azienda che si misura il vero stato d’animo dei propri dipendenti che, da oltre un decennio, si ritrovano costretti ad affrontare continue procedure di licenziamento. Il clima in azienda non è affatto sereno, in particolare in questi ultimi mesi, Gli enti che elargiscono premi circa il “welfare aziendale” intervistino le decine di persone a “vuoto lavoro” da anni o tutte quelle lavoratrici e lavoratori che da mesi segnalano errori grossolani in busta paga senza alcuna risposta esaustiva. Tra la narrazione e la verità spesso la linea divisoria è sottile e si rischia di confondersi, ma in Ericsson sicuramente non c’è questo problema!!!

Roma, 25 marzo 2025

LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, UGL TELECOMUNICAZIONI


martedì 18 marzo 2025

Comunicato sindacale sciopero 31 marzo

Il 31 marzo sciopero intero turno proclamato da Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil

Lavoratrici e lavoratori in piazza per chiedere il rinnovo del CCNL Telecomunicazioni

Il confronto sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro delle telecomunicazioni, scaduto oramai da oltre 2 anni, è in una fase di stallo dallo scorso dicembre. Se la discussione sulla parte normativa è stata molto accesa ma al contempo proficua, trovando una sintesi su quasi tutti i punti oggetto di confronto, relativamente alla parte economica, l’atteggiamento di alcune aziende capofila delle Telco ha determinato una incomprensibile fase di stallo.

Non si può non tener conto delle continue dichiarazioni, rilasciate a mezzo stampa da Tim e Wind3, in cui, in modo nemmeno troppo velato, si lascia intendere che la fase di crisi in atto non permetterebbe aumenti del costo del lavoro.

Al contempo, il confronto in ambito governativo sui temi industriali e regolatori del settore delle Telecomunicazioni, tenuto conto delle continue fibrillazioni che si susseguono da mesi tra i vari operatori del settore, attraverso aggregazioni e/o scomposizioni organizzative, prosegue con lentezza e senza evidenti interventi concreti a favore del comparto.

È sempre più evidente che a causa della miopia del management delle aziende che ha guidato questo settore per anni, e la totale assenza di logica in prospettiva industriale di un settore strategico per il Paese, da parte dei vari Governi succedutisi nell’ultimo decennio, il settore delle Telecomunicazioni perde oltre un miliardo di ricavi all'anno.

Slc-Cgil Fistel-Cisl, Uilcom-Uil hanno rivendicato interventi specifici nel corso del tempo all’interno delle proprie piattaforme, mirando alla salvaguardia del settore, mostrando grande attenzione ai temi inerenti alle scelte industriali in difesa dell’occupazione. Eppure, le scelte industriali, sia del management che dei vari governi sono andati in direzione totalmente opposta, determinando un mercato deregolamentato che ha comportato una riduzione importante dei ricavi, a causa di una concorrenza eccessiva incentrata sul ribasso delle tariffe e che ha prodotto una forte riduzione degli investimenti.

Le Segreterie nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, pertanto, hanno proclamato lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed accessorie dal 2 al 31 marzo, con la previsione della astensione per l’intera giornata di lunedì 31 marzo 2025.

In questi giorni sono in corso le assemblee, in cui le organizzazioni sindacali stanno illustrando la situazione del settore e le cause che hanno determinato la rottura del negoziato, fornendo le informazioni logistiche per le manifestazioni territoriali che saranno svolte nel corso della giornata di protesta. Sta emergendo chiara la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori, indisponibili a pagare le conseguenze delle scelte governative e manageriali. I fenomeni inflattivi dei precedenti anni hanno messo a dura prova il potere di acquisto, e con forza emerge la richiesta di un rinnovo di contratto che restituisca un giusto aumento salariale.

Per sostenere le rivendicazioni sindacali, affinché le lavoratrici ed i lavoratori, vero motore e cuore pulsante del settore delle Telecomunicazioni, trovino il giusto riconoscimento economico per i grandi sforzi profusi in questi anni, l’adesione allo sciopero del prossimo 31 marzo, e la partecipazione alle manifestazioni, dovrà dare un segnale forte alle aziende, al governo ed all’intero paese.

Roma, 17 marzo 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

martedì 11 marzo 2025

Comunicato sindacale segreterie nazionali

Da alcuni territori, per qualche azienda, giungono segnalazioni di “forzature” interpretative circa le attività rientrati nello sciopero, proclamato dalle scriventi organizzazioni sindacali, dal 2 marzo al 31 marzo.

Ricordiamo che terminate le procedure di raffreddamento e proclamato lo sciopero dello straordinario, del supplementare, della reperibilità, nel pieno rispetto di quanto previsto dalla norma, la Commissione di Garanzia sullo sciopero ha chiesto l’esclusione dallo sciopero delle prestazioni accessorie solo per Fibercop e Tim, per la concomitanza di un altro sciopero precedentemente proclamato in quelle aziende.

Pertanto, per tutte le altre aziende che applicano il contratto collettivo delle telecomunicazioni, sono confermate le modalità di sciopero previste dalla proclamazione. Tutte quelle che sono le attività che vanno oltre la ordinaria organizzazione del lavoro, non stabilmente ricorrenti e non organizzabili con regolari turnazioni sono, già per definizione pienamente incluse nella proclamazione. In particolare, per quel che riguarda il lavoro programmato notturno, specie in quelle aziende dove esistono accordi sindacali in materia, quella tipologia specifica dell’organizzazione del lavoro è considerata al pari della reperibilità nella sua regolamentazione ed al pari dello straordinario per quel che riguarda il pagamento.

Il nervosismo, espresso da alcune aziende, dimostra come l’azione sindacale stia colpendo nel segno.

Se queste aziende volessero risolvere il conflitto, la soluzione è semplice ed alla loro portata: chiedessero alla propria organizzazione datoriale di convocare immediatamente il tavolo e discutere del rinnovo del CCNL, in particolare per quel che concerne la parte economica.

Dopo oltre due anni dalla sua scadenza, il rinnovo del contratto collettivo delle Telecomunicazioni non è più rinviabile. Le lavoratrici ed i lavoratori hanno pieno diritto a veder riconosciuti aumenti contrattuali in linea con l’inflazione, provando a recuperare parte del potere di acquisto perso nel corso di questi anni, segnati pesantemente da fenomeni inflattivi che hanno generato un aumento importante del costo della vita.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, invitano le lavoratrici ed i lavoratori ad aderire massicciamente alle iniziative di protesta da qui a fine mese, fino alla giornata di sciopero del prossimo 31 marzo, in cui sarà prevista l’astensione per l’intera giornata con manifestazioni in tutta Italia.

Roma, 07 marzo 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL


mercoledì 5 marzo 2025

Contro i Licenziamenti di Ericsson Italia

Le Segreterie di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL esprimono con fermezza la propria condanna nei confronti della decisione unilaterale di Ericsson Italia di procedere con 4 licenziamenti individuali nei giorni scorsi.

La decisione aziendale di procedere con licenziamenti individuali rappresenta un grave attacco ai diritti fondamentali dei lavoratori, alla loro dignità e al valore del lavoro svolto nel corso degli anni.

La scelta di adottare misure così drastiche, senza un confronto costruttivo con le rappresentanze sindacali, evidenzia una gestione aziendale distante dalle esigenze reali dei dipendenti e priva di trasparenza.

Le Organizzazioni Sindacali chiedono il ritiro dei licenziamenti e di valutare, al contempo, soluzioni alternative sostenibili, che tutelino il posto di lavoro e l’esperienza dei lavoratori.

In occasione del prossimo sciopero del 31 marzo 2025 di settore, anche per garantire che ogni decisione aziendale sia presa nel pieno rispetto della persona e del lavoro, sarà importante dare un chiaro e forte segnale per evitare di ritrovarsi tra 120 giorni innanzi a scelte similari.

Non è accettabile vedere aziende ricercare il profitto al di sopra della vita e del benessere dei lavoratori. Ericsson Italia ritiri immediatamente i licenziamenti.


LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL


Roma, 5 marzo 2025