martedì 17 giugno 2025

Comunicato Ericsson Italia

In data odierna, al termine di un lungo confronto, presso il Ministero del Lavoro è stato sottoscritto l’accordo tra Ericsson Italia, le Segreterie Nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil ed il coordinamento RSU che chiude la procedura di licenziamento avviata lo scorso mese di aprile.

L’accordo prevede quale unico criterio, in deroga alla legge, della non opposizione al licenziamento a fronte di un’incentivazione all’esodo declinata secondo lo schema di seguito indicato:

uscite al 30 giugno, 48 mensilità più un importo “una tantum” di 10mila euro;

uscite al 31 luglio 48 mensilità;

uscite al 30 settembre 44 mensilità;

uscite al 30 ottobre 40 mensilità.

Per le lavoratrici ed i lavoratori che decideranno di aderire al percorso di esodo incentivato, sarà possibile accedere gratuitamente a servizi di outplacement e career placement.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil avevano posto come condizione imprescindibile per la sottoscrizione di qualunque accordo, l’impegno di Ericsson Italia nel non procedere ad azioni unilaterali di riduzione del personale in vigenza dell’accordo o al termine dello stesso. Questa condizione, indispensabile per le organizzazioni sindacali, è stata richiesta alla luce di quanto avvenuto nei mesi scorsi con la procedura di licenziamento di Genova e il licenziamento individuali per motivo economico di 4 lavoratori. Buona parte del confronto è stato incentrato su questo tema, che ha portato all’assunzione di un impegno aziendale, sottoscritto nel verbale ministeriale, nel non intraprendere azioni unilaterali e/o iniziative direttamente e/o indirettamente riconducibili a riduzioni del personale per tutto il 2025.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, auspicano che non si ripetano azioni unilaterali anche per l’anno 2026, puntando a governare gli effetti della digitalizzazione e della contrazione del mercato sempre e comunque attraverso accordi sindacali frutto di concertazione e contrattazione.

Roma, 16 giugno 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL

lunedì 16 giugno 2025

Verbale di accordo e di incentivazione

Oggi 16 giugno 2025 è stato firmato l'accordo in sede ministeriale che chiude la procedura di licenziamento collettivo del 7 aprile scorso, sostituendo ai principi di legge quello della non opposizione al licenziamento.

L'azienda ha inoltre sottoscritto l'impegno a non effettuare ulteriori licenziamenti unilaterali tra la scadenza dello stesso e il dicembre 2025.

VERBALE DI ACCORDO

PIANO DI INCENTIVAZIONE


venerdì 13 giugno 2025

Comunicato RSU Ericsson TEI Roma: sciopero CCNL giugno/luglio 2025

Prosegue l'agitazione delle aziende del settore delle Telecomunicazioni a causa del mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale.

Dal 16 giugno al 14 luglio compresi lo sciopero riguarderà le seguenti prestazioni:

 - reperibilità

- lavoro straordinario (fino al 5 livello) e aggiuntivo (6 e 7 livello)

- lavoro programmato notturno

 

Il giorno 14 luglio inoltre ci sarà un'astensione dal lavoro per l'intera giornata.

Le RSU di Roma sono a disposizione per qualsiasi dubbio o criticità.

 

RSU Ericsson Roma

COMUNICATO SINDACALE ERICSSON ITALIA

Nella giornata del 12 giugno 2025, presso il Ministero del Lavoro, si è svolto l'incontro tra le Segreterie nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil con i vertici dell'azienda Ericsson per il primo incontro sulla procedura di licenziamento collettivo per riduzione di personale, nei confronti di n. 132 dipendenti, di cui n. 109 impiegati e quadri, dichiarati strutturalmente eccedenti rispetto alle esigenze aziendali.

Nel corso della riunione le posizioni tra Azienda e sindacato, nonostante la mediazione del Ministero, sono rimaste distanti e non conciliabili.

Le Segreterie nazionali hanno confermato e ribadito la piena disponibilità a sottoscrivere un accordo che preveda come unico criterio, in deroga alla normativa vigente, la non opposizione al licenziamento a fronte di un incentivo all'esodo. Contestualmente però, il sindacato confederale, chiede un formale impegno aziendale a non procedere con ulteriori azioni unilaterali di riduzione del personale.

Sarebbe paradossale sottoscrivere un accordo che scongiuri i licenziamenti in modalità traumatica per poi ritrovarsi, terminata la vigenza dell'accordo innanzi a licenziamenti individuali o ulteriori procedure, così come accaduto lo scorso anno.

Il Ministero ha aggiornato il tavolo alla prossima settimana nell'auspicio che si possa addivenire ad un accordo tra le parti, entro il termine dei 75 giorni previsti dalla procedura di legge.


Roma, 13 giugno 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

mercoledì 30 aprile 2025

Comunicato sindacale Ericsson Italia

In data odierna si è svolto il primo incontro per la procedura di licenziamento tra i rappresentanti di Ericsson Italia, assistita da Unindustria, le Segreterie nazionali di SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL e le RSU dei vari siti produttivi.

La procedura di riduzione del personale, avviata lo scorso 7 aprile, interessa un totale 132 di lavoratrici e lavoratori ( 109 impiegati/quadri e 23 dirigenti) distribuiti tra le sedi di Genova, Milano, Napoli, Pagani, Roma.

L’azienda ha ribadito nel corso dell’incontro le motivazioni che hanno generato la dichiarazione di esuberi previsti, dichiarando la volontà di voler condividere con il Sindacato un percorso che porti alla chiusura della procedura con la sottoscrizione di un accordo di non opposizione al licenziamento a fronte di un incentivo all’esodo.

Le OO.SS., così come sempre fatto in passato, hanno specificato che la propria disponibilità ad un percorso che scongiuri soluzioni traumatica non è mancata e non mancherà, ma tenendo in debita considerazione quanto avvenuto in Ericsson al termine dello scorso accordo.

Nel 2024 Ericsson Italia ha condiviso un percorso di gestione non traumatica delle eccedenze con accordi sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali che si è concluso con oltre 100 uscite volontarie a fronte di un’incentivazione all’esodo. A partire dal 2025, però, Ericsson ha avviato e chiuso in modo drammatico una procedura di licenziamento su Genova che ha visto perdere l’occupazione a 8 lavoratrici e lavoratori e licenziandone successivamente altri 4 individualmente per motivi economici.

Le scriventi Segreterie nazionali non sono disponibili alla condivisione di un percorso che continua a contrarre i soli costi e in particolare il costo del lavoro senza possibili alternative di sviluppo ma soprattutto non preveda garanzie anche successive. In assenza di impegni chiari da parte di Ericsson Italia, che evitino ulteriori iniziative aziendali, SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL metteranno in campo le azioni necessarie a sostegno delle proprie rivendicazioni.

Le OO.SS. confermano la loro indisponibilità, in mancanza di un cambio passo da parte aziendale ad ulteriori confronti di merito, in questa prima fase di procedura.

Roma, 30 aprile 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL


martedì 29 aprile 2025

Incontro Ministeri Made In Italy e Lavoro Settore Telecomunicazioni

In data odierna, presso il Mimit, si è svolto l’incontro per discutere delle misure a sostegno del settore delle Telecomunicazioni, tra i rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero del Lavoro, le Segreterie Nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil ed i vertici di Asstel, l’associazione datoriale che rappresenta le aziende del comparto.

La riunione convocata e presieduta dai titolari dei rispettivi dicasteri, i Ministri Urso e Calderone, rappresenta il prosieguo del confronto sui temi legati alla crisi del comparto delle TLC.

Il Ministro Urso ha annunciato un pacchetto di interventi per un ammontare di 629 milioni di Euro, che rappresentano la prima significativa parte di un sempre più organico piano di interventi per garantire lo sviluppo del settore, favorendo la transizione digitale nel Paese.

Le misure avranno al centro del proprio intervento il cablaggio verticale per i cittadini, ricerca e sviluppo per le imprese, la digitalizzazione delle infrastrutture comunali.

Sostegno ai costi per investimento in cloud e cybersecurity, broadcasting, data center e cavi sottomarini. Il Ministero del Lavoro, invece, ha annunciato che il Ccnl delle Telecomunicazioni sarà il contratto di riferimento per le attività di customer care, attraverso la pubblicazione di una nota che indica il contratto, firmato da Slc-Cgil FistelCisl Uilcom-Uil con Asstel, quale Ccnl da applicare alle lavoratrici ed ai lavoratori che si occupano di gestire l'assistenza telefonica attraverso canali telefonici o digitali.

Il Ccnl TLC si conferma il contratto di riferimento, in quanto sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente e maggiormente rappresentative del comparto Crm/Bpo.

In riferimento alle misure di ammortizzatori sociali a favore del settore, il Ministero si è impegnato a individuare risorse per rifinanziare il contratto di espansione, considerata la forte rivendicazione delle parti sociali, riconoscendo il valore dello strumento per affrontare la crisi derivante dalla sempre maggiore presenza di dispositivi digitali nella organizzazione del lavoro.

Il Ministero del Lavoro ha inoltre comunicato che è pronto il decreto che scorporerà le risorse residuali del Fondo Integrativo Salariale, antecedente alla costituzione del Fondo bilaterale delle Telecomunicazioni, destinandole al Fondo stesso. Si tratta di a 17,9 milioni di Euro che confluiranno nel FbdS a sostegno delle crisi del settore. Asstel, nel suo intervento, ha dichiarato apprezzamento sulle iniziative messe in campo dai due Ministeri, auspicando che queste misure possano rappresentare l'inizio di un percorso proficuo che possa rilanciare il settore, facendo ritornare il comparto delle telecomunicazioni italiane leader nel mondo.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, fermo restando la valutazione sui singoli provvedimenti, esprimono soddisfazione per le misure annunciate. In particolare per le iniziative proposte dal Ministero del Lavoro che agevolano ed aiutano la gestione delle eccedenze ed il ricambio generazionale.

Il riconoscimento della centralità del CCNL TLC per i crm/bpo, da parte del Ministero del Lavoro, è fondamentale per la tenuta del settore.

In relazione al pacchetto di misure economiche proposte dal Mimit, si prende atto dell'impegno importante assunto dal dicastero, anche in considerazione delle ingenti risorse, che dovranno essere gestite da aziende virtuose e che applichino i contratti di riferimento e sottoscritti dalle organizzazioni confederali, evitando di fatto fenomenologie di dumping e la tutela sulla sicurezza.

In relazione alle tempistiche del rinnovo del Ccnl Tlc, fermo restando che il tavolo di confronto non è in sede ministeriale e considerate anche le importanti iniziative, sia giuridiche che economiche, messe in campo dal Governo a sostegno del settore, il silenzio di Asstel, nonostante le continue sollecitazioni sindacali, non è sicuramente un segnale positivo per la ripresa immediata del confronto.

Ora non ci sono più alibi per il rinnovo del Ccnl delle Telecomunicazioni, oramai scaduto da oltre 2 anni; lo chiedono le lavoratrici ed i lavoratori del comparto che hanno scioperato il 31 marzo 2025.

In mancanza di risposte, nel breve termine, le Segreterie Nazionali proseguiranno e rilanceranno la mobilitazione dell’intero settore, riaprendo le procedure di raffreddamento per il rinnovo del Ccnl.

Roma, 24 aprile 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM-UIL


martedì 22 aprile 2025

Comunicato stampa FISTel-CISL - incontro al MIMIT

Nei prossimi giorni, il sindacato confederale avrà due importanti appuntamenti per il settore delle Tlc. Il 23 aprile al Ministero del Lavoro discuteremo della questione contratto di riferimento per il settore delle TLC che interessa in particolare i CRM-BPO. Alcune aziende dei CRM/BPO hanno fatto una fuga in avanti sottoscrivendo un contratto "pirata" con Anpit e Cisal che taglia i diritti ed il salario dei lavoratori.

Il 24 aprile, invece al Mimit ci confronteremo a tutto tondo sul settore delle Telco, tenendo conto del fatto che da oltre 2 anni non viene rinnovato il contratto di settore.

Come Fistel Cisl Nazionale riteniamo non più rinviabile una seria discussione con il Governo sulle politiche industriali per il settore delle Tlc.

In questi anni, i grandi committenti hanno investito svariati miliardi nelle frequenze, nonostante la forte perdita di ricavi nel settore, e con gli over the top che hanno approfittato di questa situazione senza investire un solo centesimo.

Altro tema chiave a nostro giudizio, è quello di una seria politica energetica per il settore, basti pensare che Tim è la seconda azienda energivora nel nostro Paese.

Alle lavoratrici ed ai lavoratori viene richiesto maggiore professionalità e continua riqualificazione professionale, ma tutto questo si deve sposare con una radicale modifica degli ammortizzatori sociali, che devono andare nella direzione di una costante e continua formazione lungo tutto l'arco di vita lavorativa delle persone.

Oltre due anni di ritardo vanno pesantemente ad inficiare sul potere di acquisto delle persone, quindi a partire dal 24 aprile ci aspettiamo una svolta, a seguito dell'incontro con il Governo, da parte delle aziende per produrre uno scatto decisivo nella trattativa del rinnovo contrattuale.

Roma, 22 Aprile 2025

La Segreteria Nazionale Fistel Cisl


lunedì 7 aprile 2025

Procedura di licenziamento collettivo

Oggi 7 aprile 2025 l'azienda ha aperto l'ennesima procedura di licenziamento collettivo.
Il documento è consultabile QUI.

venerdì 4 aprile 2025

Lo sciopero delle TLC del 31 marzo è stato un successo, ora si riapra la trattativa!

Decine di presidi in tutta Italia ampiamente partecipati. Buona adesione media allo sciopero con punte, soprattutto nei customer in outsourcing, di adesioni ottime.

Il giudizio delle lavoratrici e dei lavoratori è netto: basta ricatti, le aziende si mettano l’anima in pace e rinnovino un contratto scaduto da due anni e mezzo e ormai prossimo alla ulteriore scadenza.

Se qualcuno pensa di tenere in ostaggio il salario dei lavoratori nel rapporto con il Governo sta di fatto offendendo la professionalità di migliaia di donne e uomini che ogni giorno con la loro abnegazione stanno operando in aziende i cui gruppi dirigenti non sempre hanno brillato per lungimiranza e visione industriale, senza peraltro sortire alcun effetto concreto in termini di politiche industriali pubbliche per un settore strategico. Del resto di cosa si stupiscono? Dopo aver per anni negato la crisi del settore, salvo poi chiedere in ordine sparso qualche provvedimento ad hoc a seconda delle convenienze delle singole aziende, oggi scoprono improvvisamente ciò che il Sindacato confederale ha denunciato da anni. Per non parlare dell’incoerenza di alcune richieste: si può chiedere un meccanismo legislativo di adeguamento delle tariffe di un mercato per lo più libero e poi continuare a scegliere di proporre tariffe a 5.90 euro al mese?

Oggi paghiamo il costo di aver scelto da tempo di abbandonare una qualsivoglia strategia industriale di sviluppo. Si dice sempre più spesso che i dati sono l'oro nero del XXI secolo. Ebbene, le aziende di questo settore dovrebbero essere le “trivelle” e gli “oleodotti” che gestiscono questo “petrolio”, invece, per risollevare fatturati sempre più in affanno, hanno scelto di commercializzare di tutto, banalizzando ogni giorno di più il proprio potenziale tecnologico che dovrebbe farne le protagoniste della transizione digitale.

Il prossimo 24 aprile al tavolo ministeriale noi continueremo a chiedere provvedimenti urgenti a tutela del lavoro (es. il rifinanziamento dei contratti di espansione per favorire il ricambio generazionale ed il remix delle competenze professionali, il finanziamento del Fondo di solidarietà di settore per gestire la transizione e le ristrutturazioni, il riconoscimento del contratto delle TLC come argine a quelli in dumping sottoscritti da associazioni che non rappresentano il settore e riportano il mondo dei CRM indietro nel tempo) e ad incalzare il Governo sulle politiche industriali per il settore.

Ma con altrettanta nettezza diciamo che il confronto col Governo non ha nulla a che vedere con la trattativa per il rinnovo del contratto. Dopo lo sciopero del 31 marzo chiediamo con forza che venga riconvocato il tavolo delle trattative. Non lasceremo che la dignità professionale di 150.000 lavoratrici e lavoratori venga tenuta in ostaggio da chicchessia. Siamo pronti a continuare la mobilitazione fino all’ottenimento di ciò che ci spetta: un rinnovo contrattuale giusto che rimetta i salari del settore in linea con il costo della vita e con l’importanza di questo comparto per lo sviluppo tecnologico del Paese.

Roma, 4 aprile 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

martedì 1 aprile 2025

Sciopero mancato rinnovo CCNL TLC. Adesioni oltre il 70%

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil: senza una pronta convocazione per discutere di aumenti salariali, le iniziative di oggi saranno l’inizio di un percorso di mobilitazione ancor più ampio

Da oltre 20 piazze italiane, lungo tutta la nazione, è emersa con forza la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori del settore delle Telecomunicazioni per il fortissimo ritardo per il rinnovo del CCNL.

Il contratto collettivo nazionale, scaduto lo scorso 31 dicembre 2022, è fermo a causa della volontà delle controparti datoriali di affrontare concretamente i temi economici. Il confronto, che ha registrato notevoli passi in avanti e diverse sintesi condivise sui temi normativi e dell’organizzazione del lavoro, ha subito un brusco stop quando doveva entrare nel merito degli aumenti salariali. La rivendicazione nella piattaforma sindacale è chiara: 260 euro! Una cifra congrua, in linea con gli andamenti inflattivi del triennio di vigenza, che ha l’obiettivo di ripristinare il potere di acquisto perduto in questi anni per effetto di fenomeni che hanno visto l’inflazione crescere ben oltre ogni previsione.

Dalle piazze di Torino, Milano, Trento, Padova, Trieste, Bologna, Genova, Firenze, Perugia, Roma, L’Aquila, Ancona, Bari, Napoli, Potenza, Cosenza, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Cagliari, con un’adesione che supera il 70%, migliaia di manifestanti hanno chiesto a gran voce il rinnovo del contratto. Lavoratrici e lavoratori delle grandi Telco, delle aziende della Rete, del mondo dell’IT e dell’ICT, del comparto del Crm/Bpo, un comparto variegato, quellO in cui viene applicato il contratto delle Telecomunicazioni, che conta una forza lavoro complessiva di circa 150 mila addettI.

Il settore delle Telecomunicazioni vive una profonda crisi da oltre un decennio e non per assenza di domanda, anzi la digitalizzazione e il sempre maggior utilizzo delle nuove tecnologie hanno generato una grande domanda di connettività per la movimentazione di dati. Quegli stessi dati che vanno gestiti, protetti, conservati generano lavoro e occupazione. Eppure, a causa dell’assenza di politiche industriali a difesa e rilancio del settore di tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni, e management aziendali miopi e incapaci di generare ricavi e valore da un settore strategico ed in forte crescita, il settore delle telecomunicazioni perde oltre 1 miliardo di ricavi l’anno da circa un decennio.

Non possono essere i diritti ed il salario di lavoratori che, anche in piena emergenza sanitaria hanno garantito il diritto alla connettività all’intera popolazione, a pagare il prezzo di una politica poco lungimirante e di gestioni manageriali fallimentari.

In assenza di un cambio di rotta nel confronto per il rinnovo del CCNL, senza una pronta risposta ai temi salariali posti dal sindacato, lo sciopero e le manifestazioni di oggi saranno solo l’inizio di un lungo percorso di mobilitazione.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil ringraziano le migliaia di lavoratrici che hanno aderito alla giornata di sciopero indetta per oggi, e ancor di più chi, con la propria presenza e voce, ha animato e sostenuto la protesta a sostegno del rinnovo del CCNL, per richiedere con forza regole che mettano in sicurezza il comparto e politiche che rilancino un settore strategico per l’intero sistema paese.

Roma, 31 marzo 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

mercoledì 26 marzo 2025

Comunicato piano industriale Ericsson 2025

In data odierna si è svolto l’incontro di informativa annuale, in coerenza con quanto previsto dall’art.1 lett. B del CCNL Telecomunicazioni, tra i vertici dell’azienda Ericsson, le Segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, le RSU dei vari siti produttivi di Ericsson.

L’amministratore delegato Andrea Missori ha presentato un quadro ampio e dettagliato della situazione aziendale in termini di fatturato, investimenti e personale occupato, specifico per ogni area geografica a livello global. Successivamente ha mostrato gli andamenti di Ericsson, all’interno del mercato, anche in confronto ai vari competitor, sia a livello europeo che con maggior dettaglio per quel che riguarda l’Italia.

Il mercato italiano del radiomobile, settore in cui Ericsson concentra i propri ricavi, risulta essere oltremodo competitivo e con i prezzi dei servizi telefonici mobili tra i più bassi dell’area europea. Questo scenario ha determinato riduzione degli investimenti e contrazione dei ricavi per le maggiori Telco, generando a cascata una riduzione per tutto il settore delle telecomunicazioni, anche e soprattutto nelle aree di business in cui opera Ericsson. Questa contrazione del fatturato e dei ricavi ha comportato, negli anni, una riduzione del numero di addetti in Italia, che oggi conta 1902 dipendenti. La previsione di ulteriore calo prevista per il 2025 genera, secondo le stime aziendali, delle eccedenze pari a 170 impiegati sul territorio nazionale che l’azienda auspica possano essere gestite in accordo con il sindacato attraverso un accordo che preveda un sistema di incentivazioni all’esodo.

Infine, in relazione ad alcune dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa, circa ingenti incentivi statali in favore di Ericsson, l’amministratore delegato ha ribadito che Ericsson non ha avuto alcuna agevolazione e aiuto di stato, anzi risulta essere esclusa dal credito di imposta ed in relazione all’ammortizzatore sociale sottoscritto nel 2014 per scongiurare licenziamenti, l’INPS ha richiesta la restituzione di 9 milioni di euro.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni nell’apprezzare la puntuale e dettagliata informativa aziendale fornita, pur condividendo buona parte dell’analisi aziendale sulle dinamiche del mercato delle telecomunicazioni, hanno contrastato con forza il modus operandi aziendale, anche a seguito dei recenti avvenimenti. Non si può dichiarare la volontà di voler condividere percorsi contrattati con il sindacato per la gestione delle eccedenze, e poi procedere con 8 licenziamenti collettivi su Genova e 4 licenziamenti individuali su Roma e Milano. Anche nel 2024, al termine della ennesima dichiarazione di esuberi era stato raggiunto un accordo che prevedeva esclusivamente la adesione volontaria all’incentivazione all’esodo, eppure Ericsson ha proceduto a licenziamenti coatti, scaduto l’accordo firmato con il sindacato. Che senso avrebbe gestire in maniera non traumatica le 170 eccedenze, oggi, se poi Ericsson dovesse comunque procedere a licenziamenti coatti, al termine delle tempistiche previste dall’accordo sindacale?

Non si meravigli e infastidisca Ericsson se qualche organo di stampa condanna con forza il suo modus operandi o se qualche istituzione la richiama a responsabilità. Non è sbandierando premi sul “benessere” all’interno dell’azienda che si misura il vero stato d’animo dei propri dipendenti che, da oltre un decennio, si ritrovano costretti ad affrontare continue procedure di licenziamento. Il clima in azienda non è affatto sereno, in particolare in questi ultimi mesi, Gli enti che elargiscono premi circa il “welfare aziendale” intervistino le decine di persone a “vuoto lavoro” da anni o tutte quelle lavoratrici e lavoratori che da mesi segnalano errori grossolani in busta paga senza alcuna risposta esaustiva. Tra la narrazione e la verità spesso la linea divisoria è sottile e si rischia di confondersi, ma in Ericsson sicuramente non c’è questo problema!!!

Roma, 25 marzo 2025

LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, UGL TELECOMUNICAZIONI


martedì 18 marzo 2025

Comunicato sindacale sciopero 31 marzo

Il 31 marzo sciopero intero turno proclamato da Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil

Lavoratrici e lavoratori in piazza per chiedere il rinnovo del CCNL Telecomunicazioni

Il confronto sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro delle telecomunicazioni, scaduto oramai da oltre 2 anni, è in una fase di stallo dallo scorso dicembre. Se la discussione sulla parte normativa è stata molto accesa ma al contempo proficua, trovando una sintesi su quasi tutti i punti oggetto di confronto, relativamente alla parte economica, l’atteggiamento di alcune aziende capofila delle Telco ha determinato una incomprensibile fase di stallo.

Non si può non tener conto delle continue dichiarazioni, rilasciate a mezzo stampa da Tim e Wind3, in cui, in modo nemmeno troppo velato, si lascia intendere che la fase di crisi in atto non permetterebbe aumenti del costo del lavoro.

Al contempo, il confronto in ambito governativo sui temi industriali e regolatori del settore delle Telecomunicazioni, tenuto conto delle continue fibrillazioni che si susseguono da mesi tra i vari operatori del settore, attraverso aggregazioni e/o scomposizioni organizzative, prosegue con lentezza e senza evidenti interventi concreti a favore del comparto.

È sempre più evidente che a causa della miopia del management delle aziende che ha guidato questo settore per anni, e la totale assenza di logica in prospettiva industriale di un settore strategico per il Paese, da parte dei vari Governi succedutisi nell’ultimo decennio, il settore delle Telecomunicazioni perde oltre un miliardo di ricavi all'anno.

Slc-Cgil Fistel-Cisl, Uilcom-Uil hanno rivendicato interventi specifici nel corso del tempo all’interno delle proprie piattaforme, mirando alla salvaguardia del settore, mostrando grande attenzione ai temi inerenti alle scelte industriali in difesa dell’occupazione. Eppure, le scelte industriali, sia del management che dei vari governi sono andati in direzione totalmente opposta, determinando un mercato deregolamentato che ha comportato una riduzione importante dei ricavi, a causa di una concorrenza eccessiva incentrata sul ribasso delle tariffe e che ha prodotto una forte riduzione degli investimenti.

Le Segreterie nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, pertanto, hanno proclamato lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed accessorie dal 2 al 31 marzo, con la previsione della astensione per l’intera giornata di lunedì 31 marzo 2025.

In questi giorni sono in corso le assemblee, in cui le organizzazioni sindacali stanno illustrando la situazione del settore e le cause che hanno determinato la rottura del negoziato, fornendo le informazioni logistiche per le manifestazioni territoriali che saranno svolte nel corso della giornata di protesta. Sta emergendo chiara la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori, indisponibili a pagare le conseguenze delle scelte governative e manageriali. I fenomeni inflattivi dei precedenti anni hanno messo a dura prova il potere di acquisto, e con forza emerge la richiesta di un rinnovo di contratto che restituisca un giusto aumento salariale.

Per sostenere le rivendicazioni sindacali, affinché le lavoratrici ed i lavoratori, vero motore e cuore pulsante del settore delle Telecomunicazioni, trovino il giusto riconoscimento economico per i grandi sforzi profusi in questi anni, l’adesione allo sciopero del prossimo 31 marzo, e la partecipazione alle manifestazioni, dovrà dare un segnale forte alle aziende, al governo ed all’intero paese.

Roma, 17 marzo 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

martedì 11 marzo 2025

Comunicato sindacale segreterie nazionali

Da alcuni territori, per qualche azienda, giungono segnalazioni di “forzature” interpretative circa le attività rientrati nello sciopero, proclamato dalle scriventi organizzazioni sindacali, dal 2 marzo al 31 marzo.

Ricordiamo che terminate le procedure di raffreddamento e proclamato lo sciopero dello straordinario, del supplementare, della reperibilità, nel pieno rispetto di quanto previsto dalla norma, la Commissione di Garanzia sullo sciopero ha chiesto l’esclusione dallo sciopero delle prestazioni accessorie solo per Fibercop e Tim, per la concomitanza di un altro sciopero precedentemente proclamato in quelle aziende.

Pertanto, per tutte le altre aziende che applicano il contratto collettivo delle telecomunicazioni, sono confermate le modalità di sciopero previste dalla proclamazione. Tutte quelle che sono le attività che vanno oltre la ordinaria organizzazione del lavoro, non stabilmente ricorrenti e non organizzabili con regolari turnazioni sono, già per definizione pienamente incluse nella proclamazione. In particolare, per quel che riguarda il lavoro programmato notturno, specie in quelle aziende dove esistono accordi sindacali in materia, quella tipologia specifica dell’organizzazione del lavoro è considerata al pari della reperibilità nella sua regolamentazione ed al pari dello straordinario per quel che riguarda il pagamento.

Il nervosismo, espresso da alcune aziende, dimostra come l’azione sindacale stia colpendo nel segno.

Se queste aziende volessero risolvere il conflitto, la soluzione è semplice ed alla loro portata: chiedessero alla propria organizzazione datoriale di convocare immediatamente il tavolo e discutere del rinnovo del CCNL, in particolare per quel che concerne la parte economica.

Dopo oltre due anni dalla sua scadenza, il rinnovo del contratto collettivo delle Telecomunicazioni non è più rinviabile. Le lavoratrici ed i lavoratori hanno pieno diritto a veder riconosciuti aumenti contrattuali in linea con l’inflazione, provando a recuperare parte del potere di acquisto perso nel corso di questi anni, segnati pesantemente da fenomeni inflattivi che hanno generato un aumento importante del costo della vita.

Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, invitano le lavoratrici ed i lavoratori ad aderire massicciamente alle iniziative di protesta da qui a fine mese, fino alla giornata di sciopero del prossimo 31 marzo, in cui sarà prevista l’astensione per l’intera giornata con manifestazioni in tutta Italia.

Roma, 07 marzo 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL


mercoledì 5 marzo 2025

Contro i Licenziamenti di Ericsson Italia

Le Segreterie di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL esprimono con fermezza la propria condanna nei confronti della decisione unilaterale di Ericsson Italia di procedere con 4 licenziamenti individuali nei giorni scorsi.

La decisione aziendale di procedere con licenziamenti individuali rappresenta un grave attacco ai diritti fondamentali dei lavoratori, alla loro dignità e al valore del lavoro svolto nel corso degli anni.

La scelta di adottare misure così drastiche, senza un confronto costruttivo con le rappresentanze sindacali, evidenzia una gestione aziendale distante dalle esigenze reali dei dipendenti e priva di trasparenza.

Le Organizzazioni Sindacali chiedono il ritiro dei licenziamenti e di valutare, al contempo, soluzioni alternative sostenibili, che tutelino il posto di lavoro e l’esperienza dei lavoratori.

In occasione del prossimo sciopero del 31 marzo 2025 di settore, anche per garantire che ogni decisione aziendale sia presa nel pieno rispetto della persona e del lavoro, sarà importante dare un chiaro e forte segnale per evitare di ritrovarsi tra 120 giorni innanzi a scelte similari.

Non è accettabile vedere aziende ricercare il profitto al di sopra della vita e del benessere dei lavoratori. Ericsson Italia ritiri immediatamente i licenziamenti.


LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL


Roma, 5 marzo 2025

venerdì 28 febbraio 2025

Comunicato RSU Ericsson TEI Roma: chiarimenti sulla modalità di sciopero

Seguono alcune istruzioni per l'uso riguardo lo sciopero indetto per il mese di marzo 2025, in merito al mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

Tale agitazione riguarda il solo personale inquadrato con il contratto delle telecomunicazioni (TEI), sia a tempo pieno che a tempo parziale (part-time).

Per tutto il mese di marzo chi aderisce allo sciopero si asterrà dal prestare il servizio di reperibilità; quindi, potrà spegnere il telefono col numero dedicato a tale prestazione fuori dal normale orario di lavoro.

Vengono inoltre sospese le prestazioni di lavoro straordinarie, che tecnicamente vengono chiamate lavoro straordinario fino al 5 livello, lavoro aggiuntivo per i 6 e 7 livelli e lavoro supplementare per i part-time.

Inoltre, lunedì 31 marzo è indetto sciopero per l'intero turno di lavoro.


RSU Ericsson TEI Roma

mercoledì 19 febbraio 2025

Licenziamenti Ericsson TEI sito di Genova

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato riguardante i licenziamenti della sede di Genova, vicenda riguardo la quale abbiamo potuto essere esclusivamente spettatori.


ERICSSON CONSEGNA LE LETTERE DI LICENZIAMENTO E ACCOMPAGNA IL PERSONALE ALLA PORTA: SLC “DIPENDENTI TRATTATI COME LADRI”

 

Genova, 11 febbraio 2025. E’ scattata l’ora X per i dipendenti Ericsson oggetto dell’ultima procedura di licenziamento: dopo una lunga ed estenuante trattativa sindacale, in cui sono state coinvolte anche le istituzioni locali, e dopo che il sindacato ha dichiarato inattuabile un accordo collettivo che riguardasse gli 8 lavoratori coinvolti, l’Azienda ha dapprima intrapreso una trattativa individuale con i singoli soggetti interessati e poi, nella giornata di ieri, ha consegnato le lettere di licenziamento.

Ma non basta: dulcis in fundo, l’Azienda ha letteralmente accompagnato alla porta i dipendenti, sia quelli che avevano accettato l’uscita incentivata, sia quelli che avevano rifiutato, facendoli scortare addirittura dalle guardie, come fossero dei ladri.

Ericsson ha continuato fino all’ultimo istante a mostrare un atteggiamento insensibile e irriguardoso nei confronti di chi per 20 o 30 anni ha prestato dignitosamente servizio alle sue dipendenze e questo si considera inaccettabile.

La Slc Cgil solleciterà fin da subito Comune, Regione e Confindustria per la ricostituzione del tavolo, già attivato in occasione delle precedenti procedure Ericsson, per il ricollocamento di queste 8 persone, e non mancherà di offrire agli interessati ogni tutela legale, per una valutazione a 360 gradi della vicenda in oggetto, inclusi gli eventuali danni morali.

 

Slc Cgil Genova


venerdì 14 febbraio 2025

Ritardo rinnovo CCNL Telecomunicazioni e proclamazione sciopero

Il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro delle telecomunicazioni, scaduto il 31 dicembre 2022, è in una fase di stallo dallo scorso dicembre. Nonostante i considerevoli passi in avanti effettuati in riferimento alla parte normativa, l’atteggiamento dilatorio di Asstel nel trattare gli elementi relativi alla parte economica hanno determinato l’interruzione del confronto.

Il confronto in ambito governativo sui temi industriali e regolatori del settore delle Telecomunicazioni, tenuto conto delle continue fibrillazioni che si susseguono da mesi tra i vari operatori del settore, attraverso aggregazioni e/o scomposizioni organizzative, prosegue con lentezza e senza evidenti interventi concreti a favore del comparto ed in una vera logica di prospettiva industriale di un settore che deve essere considerato strategico per il Paese. Non da ultimo il rinvio del tavolo politico di confronto dello scorso 12 febbraio, derubricato ad incontro tecnico. Un incontro che ha sicuramente mostrato un confronto di merito sui temi posti, ma che attende risposte concrete da troppo tempo.

Se, nella compagine delle aziende rappresentate da Asstel, si ritiene che il rinnovo del contratto collettivo di lavoro sia da subordinare agli interventi normativi e regolatori in ambito TLC si commette un grossolano errore. Slc-Cgil Fistel-Cisl, Uilcom-Uil nel corso dell’ultimo decennio, a tutti i Governi che si sono alternati negli anni, hanno provato a suggerire interventi mirati alla salvaguardia del settore, concentrandosi sui temi delle scelte industriali a difesa dell’occupazione, per riconoscere il settore quale asset strategico per il sistema Paese, rilanciando l’attenzione sulle tematiche del lavoro. Ma troppo spesso le scelte industriali dei vari Governi sono andati in direzione opposta, determinando un mercato deregolamentato che ha comportato una riduzione importante dei ricavi, derivata da una concorrenza eccessiva incentrata sul ribasso delle tariffe e che ha ridotto considerevolmente gli investimenti.

A pagare le conseguenze delle scelte governative e manageriali, non possono essere le lavoratrici ed i lavoratori delle telecomunicazioni, che da oltre 2 anni attendono il rinnovo del loro contratto di lavoro. Dopo anni con fenomeni inflattivi che hanno messo a dura prova il potere di acquisto un rinnovo di contratto che restituisca un giusto aumento salariale non è più rinviabile.

Le Segreterie nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, pertanto, hanno proclamato lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed accessorie dal 2 al 31 marzo, con la previsione della astensione per l’intera giornata di lunedì 31 marzo 2025.

Nei prossimi giorni saranno definiti calendari delle assemblee per dare ampia informativa alle lavoratrici ed ai lavoratori sulla situazione del settore e le cause che hanno determinato la rottura del negoziato. Contestualmente saranno programmate iniziative di protesta e mobilitazione a sostegno delle rivendicazioni previste nella piattaforma di rinnovo, che accompagneranno il percorso di preparazione allo sciopero del prossimo 31 marzo 2025.

Roma, 14 febbraio 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

martedì 14 gennaio 2025

Comunicato trattativa CCNL Telecomunicazioni

 CCNL TELECOMUNICAZIONI.

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil: “Basta tatticismi, il contratto, scaduto da 2 anni, va rinnovato subito!”. Aperte le procedure di raffreddamento.

Lo scorso 18 dicembre si è svolto un ulteriore incontro tra Asstel, la delegazione trattante e le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil per proseguire il confronto relativo alla rinnovazione contrattuale del CCNL delle Telecomunicazioni.

L’incontro è stato utile per registrare diversi avanzamenti su temi inerenti normativa e organizzazione del lavoro, in cui le parti hanno individuato punti di sintesi che portano a soddisfazione reciproca.

Restano da approfondire i testi su tutta la parte relativa alla classificazione del personale. Il modello condiviso di costruire delle famiglie professionali, al fine di favorire anche una crescita orizzontale, oltre che verticale, va affrontato superando gli schemi di conversione, introducendo nuovi livelli inquadramentali che concretizzino una vera crescita professionale all’interno delle nuove aree.

Si registrano distanze considerevoli sul tema malattia e lavoro agile/controllo della prestazione.

Asstel continua a richiedere un modello di pagamento dei primi tre giorni di malattia che riconosca un decalage di pagamento, fino al suo azzeramento, mentre per il sindacato confederale non c’è alcuna intenzione di modificare quanto previsto dal CCNL in vigore.

Per quel che concerne il combinato disposto di lavoro agile e verifica della prestazione restano le distanze delle parti, già sancite nei precedenti incontri. Il sindacato, al fine di rendere ancor più strutturale il lavoro agile, quale elemento fondativo della organizzazione del lavoro, ribadisce la disponibilità ad individuare forme di verifica che garantiscano equivalenza tra la prestazione svolta in sede e quella svolta da remoto. Non è sicuramente il tema del controllo della prestazione individuale la soluzione per il mantenimento degli attuali modelli di smart working, considerato che questa rivendicazione datoriale è ben precedente alla pandemia ed alla remotizzazione di emergenza.

Ma il nodo cruciale continua a rimanere la parte economica, su cui con sempre maggiore evidenza emerge l’atteggiamento dilatorio di Asstel che rimanda la discussione ancora, chiedendo aggiornamento al mese di febbraio, nonostante con fermezza unitariamente il sindacato confederale abbia chiesto, da tempo, una accelerazione del confronto sui temi economici. Le organizzazioni sindacali auspicavano che in questo periodo maturassero avanzamenti importanti sui temi economici e salariali, per poi utilizzare gli incontri calendarizzati per chiudere il negoziato. Invece non solo non si sono registrati avanzamenti, ma alcune dichiarazioni emerse sulle testate giornalistiche da parte degli amministratori delegati delle maggiori Telco, e la crescente indisponibilità, nemmeno troppo celata, delle aziende di CrmBpo a riconoscere aumenti economici in linea con l’inflazione, dimostrano chiaramente come le distanze segnate sul merito non siano altro che un modo per non confrontarsi realmente sul tema economico.

Non è più tempo di tergiversare, le tattiche dilatorie non risolvono il problema, anzi lo amplificano, considerato che il CCNL è scaduto da oramai 2 anni. Le lavoratrici ed i lavoratori del settore delle Telecomunicazioni hanno il diritto di vedere riconosciuti aumenti salariali in linea con l’inflazione, recuperando 2 anni di ritardo segnati da fenomeni inflattivi imprevisti, che hanno pesantemente inciso sul proprio potere di acquisto.

Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, hanno pertanto avviato le procedure di raffreddamento a sostegno della ferma rivendicazione di rinnovare il CCNL in tempi brevissimi.

Roma, 13 gennaio 2025

Le Segreterie Nazionali

SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL