mercoledì 7 novembre 2018

Adesso basta!

Mentre leggiamo con piacere le interviste dei manager Ericsson rilasciate in occasione dei festeggiamenti dei 100 anni in Italia, nelle quali si afferma che dopo anni di ristrutturazioni “abbiamo rimesso la barra dritta”, “primi al mondo ad aver inaugurato l’era commerciale del 5G”; e poi ancora “dopo un periodo complicato adesso siamo in una fase di stabilità”.
Mentre registriamo il ritorno alla crescita, l’aggiudicazione di importanti gare, mentre accade tutto ciò, altri manager, convocano le OO.SS. in Unindustria, per annunciare la disdetta di tutti i contratti aziendali dal 1974 ad oggi. Inizialmente ci dicono che è solo un armonizzazione di trattamenti, una semplificazione della gestione, in realtà, nelle giornate del 5 e 6 novembre, emergono con chiarezza tagli economici e normativi, pesanti per le tasche dei dipendenti e assolutamente ingiustificati. Si va dalla riduzione dei tickets alla riduzione del valore di voci di trasferta, piuttosto che di reperibilità, dal taglio delle ore di permesso alla gestione di ferie maturate, dal telelavoro al rimborso chilometrico, alle ore aggiuntive, fino togliere la 14° mensilità.
Insomma, dopo i licenziamenti, le cessioni, i contratti di solidarietà, i tagli effettuati già nel 2013, si continua, nonostante sia cambiato lo scenario economico e le prospettive di crescita, con una politica depressiva volta al taglio lineare dei costi, dove per costi s’intende, la retribuzione diretta e indiretta dei dipendenti.
Questa politica aziendale non riduce solo il trattamento economico, ma mortifica il personale, lo demotiva, reitera un clima, di cui davvero non abbiamo più bisogno. E’ tempo di discutere di crescita, di redistribuzione, di premio di risultato e di valutazione delle performance. E’ tempo di formazione e aggiornamento professionale continuo, di nuove assunzioni. E’ tempo di porre fine al mobbing nei confronti dei 50enni e alle continue delocalizzazioni di attività, così come si deve ripensare una continua delegittimazione di attività interne, a favore di società di servizio esterne.
I dipendenti Ericsson hanno bisogno di tranquillità, fiducia, condivisione di obiettivi, motivazione. Tutto il contrario di ciò che ci viene riproposto.
Abbiamo detto NO. Un NO unitario, forte, senza alcun dubbio, da parte di tutta la delegazione sindacale, dai rappresentanti di Napoli a quelli di Roma, da Milano a Genova. Questa è l’occasione di dire al management Ericsson: BASTA. Per queste ragioni proclamiamo uno sciopero di 2 ORE per Giovedì 15 novembre, dalle 9.00 alle 11.00 su tutto il territorio nazionale. Lo Sciopero non lo facciamo per danneggiare la “produzione”, ma per dire forte e con chiarezza, che non siamo d’accordo. Devono sapere che questa politica non trova consensi, che è arrivato il momento di cambiare. Nei prossimi giorni tutte le RSU, le Segreterie territoriali e nazionali, si renderanno disponibili per svolgere le assemblee informative.

Roma 07-11-2018
Le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, UGL-TELECOMUNICAZIONI

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